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Quotazione gas naturale: storico, previsioni 2022

Il gas naturale è una delle principali fonti di energia utilizzate oggi perché, tra le fonti classiche, è sicuramente quella più pulita e a buon mercato, ed è una valida alternativa alle fonti rinnovabili, più green ma ancora poco diffuse e più costose di un gas combustibile.

Le attività estrattive di natural gas sono presenti soprattutto negli USA, in Iran e i Russia; proprio quest’ultimo paese, per le ragioni che tutti conosciamo, è stato al centro di una serie di avvenimenti a catena che hanno procurato una serie di rialzi della quotazione del gas che hanno messo in crisi l’economia di molti paesi.

Tutta l’industria ha sofferto della penuria di gas e degli aumenti in ogni settore perché questi aumenti hanno impattato sui prezzi e penalizzato i consumi: il settore retail soffre di un calo di domanda e l’inflazione galoppa.

Gas natural prezzo Storico

Ma qual è attualmente la quotazione del gas? Diciamo subito che, per fortuna, l’abnorme aumento dei mesi scorsi è stato, in parte, assorbito e i prezzi, seppure rimasti a livelli molto alti, hanno arrestato la corsa e, sebbene in modo sporadico e limitato, hanno anche iniziato una discesa verso livelli più bassi.

Per dare un’idea della portata dell’impennata dei prezzi, basti pensare che nel secondo trimestre del 2021, in Italia il gas naturale era venduto a 0,19 euro al metro cubo; nel terzo trimestre il prezzo era già salito a 0,28 euro\mc, nel quarto trimestre a 0,49 euro\mc e nel primo trimestre 2022 a 0,87 euro\mc.

Dall’analisi di questi dati risulta fin troppo facile immaginare quale sia stato l’impatto sulle attività produttive che, nella maggior parte dei casi, si sono ritrovate a pagare bollette triplicate.

Previsioni prezzo gas naturale 2022

Il mercato del gas naturale, ovviamente, interessa non solo ai consumatori ma anche agli investitori.

Uno dei metodi più utilizzati dai traders sono i CFD che consentono di investire sul prezzo dei gas naturali sottostante. Spesso i broker consentono di utilizzare la leva finanziaria in modo da moltiplicare i guadagni (occhio ai rischi, molto elevati con questo tipo di asset).

Se i contratti per differenza consentono guadagni elevati, grazie anche alle commissioni basse, ma presentano rischi alti, gli ETF e i Futures possono alternative più equilibrate.

Per quanto riguarda le previsioni per il 2022, siamo purtroppo in un terreno minato. Premesso che, a differenza di quanto avviene col petrolio (gestito dall’OPEC), il prezzo del gas naturale viene lasciato in prevalenza alle leggi del mercato e influenzato dagli equilibri geopolitici, dalle crisi locali e da fattori politici. Il conflitto in Ucraina è stato l’elemento esogeno che ha scatenato l’aumento dei prezzi e il braccio di ferro con Mosca, da cui arriva gran parte del gas di cui ha bisogno l’Europa; ora, se è vero che i picchi di consumo invernali sono ormai alle spalle, e sperando in una pacifica soluzione del conflitto in tempi brevi, occorre considerare due direttrici lungo le quali l’Europa intende muoversi.

La prima è quella della diversificazione degli approvvigionamenti dei diversi tipi di gas; l’intento è quello di diminuire la dipendenza dalla Russia, ma i produttori hanno, in gran parte, contratti di lungo termine già siglati e le alternative non saranno né immediate né economiche. La seconda è la famigerata transizione ecologica ancora incerta.

Se aggiungiamo la recente richiesta di Putin di pagare il gas natural esclusivamente con rubli, decisione contestata dall’Europa perché contraria agli accordi già presi, allora prevedere l’andamento dei prezzi per il 2022 diventa una vera impresa.

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