sabato, Aprile 27, 2024
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Se nel condominio non c’è l’ascensore: le soluzioni

 

In Italia il 60% delle persone vive in condominio e in alcuni casi sono necessari dei sistemi di trasporto o delle strutture architettoniche che favoriscono l’accesso e la movimentazione delle persone all’interno degli edifici. La legge che obbliga i costruttori a realizzare l’ascensore in un condominio che ha più di 3 piani risale al 1989, ma il parco edilizio italiano è per oltre il 60% costituito da edifici costruiti negli anni ’70. Per questo motivo ci sono molte strutture che non risultano accessibili e che recano disagi agli inquilini costretti a trovare alternative o anche a cambiare casa.
Ci sono tuttavia diverse soluzioni  per la mobilità interna e per l’accessibilità se nel condominio non c’è l’ascensore. Ci si potrebbe ad esempio informare sui permessi necessari per l’installazione di un miniascensore da esterno, meno invasivo degli impianti di sollevamento interni e sicuramente meno oneroso per i condomini.
Abbiamo raccolto informazioni in merito alla normativa e alle soluzioni per assicurare gli spostamenti a persone con disabilità o difficoltà motoria.

 

Cosa dice la normativa per gli ascensori

Per installare un ascensore in condominio è necessario conoscere gli adempimenti normativi, che cambiano in base alle singole esigenze, alla tipologia di struttura in cui l’ascensore andrà installato e alla localizzazione dello stesso.
Uno dei passaggi fondamentali da affrontare, che spesso crea dissapori, è l’obbligo di approvazione del progetto da parte dell’assemblea condominiale. Per ottenere l’autorizzazione a procedere è necessario raggiungere il 50% dei consensi dell’assemblea che sono anche possessori dei 2/3 dei millesimi condominiali. La percentuale diventa del 50% dei presenti se il progetto da realizzare ha l’obiettivo di abbattere le barriere architettoniche.

Se si considera la soluzione dell’ascensore esterno, è necessario valutare alcune cose: l’installazione del dispositivo non deve abbassare il valore dell’immobile, non deve modificare in alcun modo la struttura dell’edificio e la sua presenza non deve compromettere la visuale e i punti luce sia delle parti in comune sia delle singole unità immobiliari.
Se l’edificio è infine vincolato per ragioni storiche e artistiche, è necessario consultare il regolamento cittadino per conoscere le opportunità riservate a questo tipo di strutture, che devono seguire delle linee guida specifiche considerato il valore strutturale del palazzo.

Le soluzioni per abbattere le barriere architettoniche

Per ovviare all’assenza dell’ascensore in condominio, oltre all’installazione dell’ascensore esterno, si può considerare anche la realizzazione di impianti di sollevamento interni meno invasivi, come il montascale, il servoscala o i mini ascensori, particolarmente adatti per i piccoli condomini. Queste scelte sono destinate in particolar modo all’applicazione dei diritti delle persone con disabilità, che hanno bisogno di questi impianti per potersi muovere in autonomia e senza rischi.
Nell’ultima leggere di bilancio sono stati rinnovati anche nel 2024 i bonus casa che permettono non solo di riqualificare le abitazioni, ma anche di promuovere azioni volte proprio a eliminare le barriere architettoniche, con un’agevolazione fiscale del 75%. In questo modo si può risparmiare sui lavori e si possono ottimizzare al massimo le strutture.
Non bisogna infine dimenticare che per la tutela delle persone con disabilità esiste anche il principio di solidarietà condominiale che, in una struttura non predisposta alla presenza dell’ascensore, permette con un intervento del giudice di avere comunque l’approvazione con la finalità di migliorare la qualità della vita della persona che necessità dell’impianto.

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