Antonio Catania è nato ad Acireale nel 1952. Nel 1975 si diploma presso la Scuola d’Arte Drammatica del Piccolo Teatro di Milano. Continua gli studi seguendo i seminari di Dominic De Fazio, Mario Gonzales e Colombaioni. Entra a far parte della compagnia del Teatro dell’Elfo dove viene in contatto con il regista Gabriele Salvadores con il quale gira Kamikazen – Ultima notte a Milano, Puerto Escondito e soprattutto Mediterraneo.
Antonio Catania: vita privata
Antonio Catania è sposato con Rosaria Russo. I due hanno avuto una figlia di nome Alessandra. Anche la moglie è attrice ed è siciliana. Si sono conosciuti durante le riprese de Il giudice Mastrangelo, con Diego Abatantuono e Alessia Marcuzzi. Insieme hanno recitato nel film Il pasticciere.
Antonio Catania: carriera
Antonio Catania è un attore molto noto nel panorama del cinema italiano. Ha cominciato con ruoli minori e si è distinto soprattutto nella parte di caratterista, di cui la scuola italiana può vantare una lunga tradizione di attore molto bravi e duttili. È Gabriele Salvatores ad utilizzarlo in ruoli grotteschi all’inizio della carriera per poi assumere una dimensione più completa e a tutto tondo col passare degli anni e dei successi. Dimostra un talento poliedrico alternando la carriera cinematografica a quella televisiva e a quella teatrale. Importante la sua presenza nel cast del film La cena di Ettore Scola, perché vince insieme a tutto il cast il Nastro d’Argento collettivo come miglior attore non protagonista. Dopo Mediterraneo e La cena è la partecipazione al film Pane e tulipani di Silvio Soldini l’altra esperienza che gli regala notorietà e prestigio. È molto amato e stimato dai comici che si mettono dietro al macchina da presa. È il caso di Aldo, Giovanni&Giacomo che lo scritturano per Così è la vita, Chiedimi se sono felice e La leggenda di Al, John e Jack. Ma anche Carlo Verdone che lo vuole in Ma che colpa abbiamo noi e L’amore è eterno finché dura.
Antonio Catania: ruolo in Boris
Nelle prime tre stagioni di Boris interpreta il ruolo del delegato di rete per passare alla quarta stagione ad essere il produttore esecutivo. Il suo personaggio è quello di Diego Lopez. Il suo compito è quello di fare da filtro e raccordo tra la rete, rappresentata dal Dottor Cane, e la troupe. Per questo motivo, essendo la voce che rappresenta la direzione, sul set è molto temuto. Ma in realtà non ha potere ed anzi occupa una posizione di fatto molto bassa nella gerarchia tanto da essere costretto ad atteggiamenti reverenziali e di adulazione nei confronti dei dirigenti più in alto rispetto alla sua posizione. Ma anche nei confronti degli attori, per lo più scarsi, però raccomandati a cui deve lo stesso compiacimento forzato che riserva ai personaggi che li hanno sponsorizzati all’interno del cast e del set. A causa di alcune discussioni tra René e la rete, finisce per essere declassato e collocato nella sezione cinema, perdendo quel poco di poter dirigenziale che aveva. Nella quarta stagione è ormai un dirigente in pensione ma troverà modo di rimettersi in gioco come produttore. Insieme a suo cugino Michele, un boss malavitoso, fonda la QQQ (Qualità, Qualità, Qualità), sua casa di produzione.
