Chi è Mauro Forghieri l’ingegnere morto? Vita privata, figli, lavoro

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Viene ritenuto uno dei simboli del ciclo vincente della Ferrari tra gli anni Settanta ed Ottanta, anche se non è mai stato al volante di una rossa. Vediamo chi è Mauro Forghieri, l’ingegnere ed ex direttore tecnico della Scuderia Ferrari, morto all’età di 87 anni.

Partiamo col dire che Forghieri, oltre che un genio nella realizzazione delle monoposto, è stato anche una delle guide più sicure per i piloti di Maranello. Sotto la sua direzione tecnica la Ferrari ha vinto in totale 11 titoli mondiali: quattro nel campionato piloti e sette in quello costruttori.

Un ciclo d’oro impreziosito da 54 Gran Premi di Formula 1 vinti e da alcune imprese memorabili. Oltre che per le vittorie, Forghieri è ricordato soprattutto per le intuizioni che consentirono alla scuderia di Maranello di mettere su pista monoposto innovative, come la 312 guidata da campioni del mondo del calibro del sudafricano Jody Scheckter e dall’austriaco Niki Lauda.

La carriera

Mauro Forghieri, da modenese doc quale è stato, ha rappresentato il braccio destro ideale per Enzo Ferrari. L’ingegnere è nato il 13 gennaio 1935 a Modena, città dove è venuto a mancare oggi, 2 novembre 2022, all’età di 87 anni. La vita di Forghieri è legata in maniera indissolubile al marchio del Cavallino Rampante: entra a far parte della Scuderia ad appena 26 anni. Enzo Ferrari lo vuole come responsabile tecnico del reparto corse e Forghieri si occupa sia dei prototipi che delle auto di Formula 1.

Abbandona il reparto corse nel 1984, a causa di alcuni screzi legati alle ingerenze della Fiat nella gestione della Ferrari. Tre anni dopo lascia anche l’azienda del Cavallino Rampante e passa alla rivale Lamborghini. Per l’altra azienda di punta dell’automobilismo emiliano ha collaborato nei primi anni Novanta quando Lamborghini era in Formula 1.

La famiglia: dal padre meccanico ai figli

Non si sa molto della vita privata di Mauro Forghieri. E’ stato fin da giovane sposato con la signora Betta che gli ha dato tre figli: Marco, Michele ed Alessandro. Il suo nome resta legato ad una stagione di grande rinnovamento della Ferrari: il Drake scelse un Forghieri neolaureato dopo aver licenziato gran parte dello staff del reparto corse per scarsi risultati. L’ingegnere, laureatosi poco prima all’Università di Bologna, era soprannominato dai meccanici Furia: era una figura iconica con l’impermeabile giallo e gli occhiali. Grazie al suo entusiasmo ed alla sua competenza, riuscì nel miracolo di rivoluzionare l’impatto della Ferrari, non solo in Formula 1, ma anche in corse storiche come La 24 Ore di Le Mans o Daytona.

Ricordarlo come un innovatore a 360 gradi, rende merito alla sua figura: da progettista fu il primo ad ideare, nel 1991, un’auto elettrica. Un progetto, ironia della sorte, troppo in anticipo per l’epoca e quindi bloccato quasi sul nascere.

Forghieri veniva da una famiglia umile, ma aveva i motori nel sangue. Suo padre si chiamava Reclus Forghieri e lavorò come tornitore alle officine Ansaldo di Napoli che all’epoca della Seconda Guerra Mondiale, erano interamente dedicate alle produzioni belliche. Dopo la fine del conflitto il padre cominciò a lavorare come meccanico nel reparto corse della Ferrari. Fu quello il primo approccio tra il Drake e la famiglia Forghieri, formata anche dalla madre di Mauro, la signora Afra Gori.

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