venerdì, Marzo 29, 2024
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Quotazione dollaro: storico, previsioni 2022

Il dollaro è senza dubbio la valuta dominante nel mondo, sia come valuta di riserva presente praticamente nelle risorse di tutte le banche centrali, sia come moneta standard nel commercio delle utilities e di quotazione delle materie prime. La proverbiale stabilità, direttamente connessa alla solidità dell’economia degli USA, la rende particolarmente adatta agli scambi internazionali perché poco soggetta a pericolose fluttuazioni.

Storico

La prevalenza del dollaro come valuta di riferimento internazionale può essere fatta risalire convenzionalmente agli accordi di Bretton Woods del 1944.

Bisogna ricordare che all’epoca, detenendo la maggior parte delle riserve auree mondiali, gli Stati Uniti potevano agevolmente permettersi il gold standard, cioè di stabilizzare il valore della propria moneta accettando il cambio in oro in qualsiasi momento (chiunque avesse detenuto dollari, avrebbe potuto chiedere il suo corrispettivo in oro).

Ovviamente era l’unica moneta a poter garantire tale dottrina, come hanno dimostrato i fallimenti dei paesi che hanno provato a garantirne l’applicazione; da qui la graduale decisione di sostituire il dollaro come cambio al posto dell’oro ( standard in dollari) con un valore aureo di 1735 di oncia d’oro. A quel punto le banche centrali si impegnarono a praticare tassi di cambio fissi tra le proprie valute e, appunto, il dollaro.

Per quanto riguarda l’Euro (EURUSD), il cambio euro dollaro è stato inaugurato nel 1999.

Il rapporto tra le due valute è stato altalenante, influenzato ovviamente dall’andamento delle rispettive economie di riferimento.

Il minimo storico pari a 0,83$ è stato toccato nel 2001 mentre la crisi del 2008 scoppiata proprio negli USA causarono un indebolimento della valuta americana e l’Euro registrò il massimo storico di 1,6$ proprio quell’anno.

Previsioni eur usd 2022

Attualmente, nella quotazione euro dollaro il cambio si è attestato a quota 0,91 e dopo un tentato rimbalzo tecnico dei giorni scorsi adesso mostra evidenti negativi.

Non è al momento possibile fare previsioni attendibili nel lungo periodo soprattutto durante l’evidente tendenza ribassista, e nonostante un certo ottimismo nell’opinione degli operatori che probabilmente scommettono sulla diminuzione dei rischi connessi alla crisi geopolitica in Ucraina.

La fase speculativa nel cambio dollaro euro, dunque, non consente previsioni attendibili a lungo termine ma è lecito attendersi un periodo di forti oscillazioni; ad intorbidire ulteriormente le acque la probabile decisione della FED (Federal Reserve) di rivedere i tassi al rialzo, previsione che al momento non sembra aver impattato negativamente sul future del dollaro ma probabilmente è il sintomo dell’attesa che pervade gli osservatori.

L’analisi tecnica, ad ogni modo, mai come in questo periodo è influenzata dagli scenari geopolitici oltre che strettamente economici.

Il probabile accordo sul nucleare con Teheran hanno prodotto reazioni negative negli storici alleati arabi e nelle scorse ore la reazione di Riad non si è fatta attendere.

A quanto pare Arabia Saudita e Cina hanno avviato i negoziati per studiare la sostituzione del dollaro con lo yuan cinese come moneta standard da utilizzare nel commercio del petrolio.

Una decisione, questa, che potrebbe avere un forte impatto non solo sul prezzo del greggio e delle utilities, ma anche del rapporto stesso tra la banconota verde e il resto del mondo.

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