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Torre Paola: la storia, cosa vedere, le origini del nome

Le torri di avvistamento sono da sempre uno degli strumenti di difesa più utilizzati. Questi edifici si trovano solitamente a picco sul mare, in posizione strategica, e nei secoli sono state uno strumento fondamentale per garantire la sicurezza delle coste e prevenire l’invasione da parte dei pirati o dei popoli vicini. Lungo le coste del Centro e del Sud Italia questi edifici fortificati sono sparsi un po’ dappertutto, ma i pionieri nell’utilizzo di questo sistema difensivo sono stati i Romani, che costruivano questi imponenti edifici di mattoni e pietra per difendersi dagli attacchi dei pirati che imperversavano nel Mediterraneo. Anche le coste del Lazio sono puntellate da queste torri difensive, il promontorio del Circeo, in particolare, ne conserva ben sei. Una delle torri che ha mantenuto meglio il suo aspetto originale è Torre Paola, una costruzione forificata posta al confine con la spiaggia di Sabaudia. Scopriamo insieme la storia della splendida Torre Paola Sabaudia.

Torre Paola San Felice Circeo

Torre Paola è una delle 6 costruzioni fortificate poste a difesa del promontorio del Circeo, ed è l’unica che conserva ancora la sua superba e imponente forma originale. Le altre torri presenti nella zona sono: Torre Moresca, Torre Fico, Torre Cervia, Torre Vittoria e Torre Olevola. L’edificio venne eretto negli anni a cavallo tra XV e XVI secolo, ma per ordine di Papa Pio VI, nel 1563 la torre venne ulteriormente potenziata e rinforzata. Questa zona della costa, infatti, era soggetta a continue incursioni da parte dei Saraceni e per evitare che queste cessassero definitivamente, l’edificio venne modificato e acquisì una forma “a testuggine”, che è ancora visibile oggi.

Sabaudia Torre Paola

La Torre San Felice Circeo vantava un arsenale di tutto rispetto. Secondo un documento conservato all’Archivio di Stato Vaticano, Torre Paola era stata armata con “un cannone da 10 con 15 palle, 15 casse di mitraglia e 15 di polvere, 1 cannone da 3/4 con 15 palle, 15 cassa di mitraglia e 70 di polvere; 1 cannone da 1 con 15 palle, 15 casse di mitraglia e 7 di polvere”. E’ forse per merito di questo arsenale potenziato che la fortificazione è riuscita a sopravvivere a guerre e invasioni. Agli inizi dell’800 i soldati che facevano parte della guarnigione di stanza presso Torre Paola, riuscirono a ricacciare indietro le navi inglesi e ad impedire che la torre venisse presa. Ma le altre costruzioni fortficate della zona non seguirono lo stesso destino.

La fine delle torri difensive del Circeo

Durante l’assedio degli inglesi, le altre torri della zona non sopravvissero agli attacchi e vennero distrutte o gravemente danneggiate. Torre Moresca venne rasa al suolo completamente, mentre Torre Fico e Torre Cervia furono gravemente compromesse. Gli invasori inglesi riuscirono nell’intento grazie a un becero inganno: essi giunsero alle porte delle torri e si presentarono come soldati francesi, alleati e dunque amici. Non appena ebbero palesate le loro intenzioni, fu la fine per i soldati che occupavano le guarnigioni delle torri. In particolare Torre Moresca venne abbandonata dall’intero contingente, dal momento che i soldati della guarnigione erano corsi in aiuto dei compagni di stanza presso le altre torri. Questo permise agli inglesi invasori di distruggere completamente la fortificazione, che non venne più ricostruita. Torre Paola riuscì a salvarsi grazie al capitano della sua guarnigione, che non si lasciò ingannare e riuscì a limitare i danni. La torre purtroppo versa in uno stato di profonda incuria, ma l’Amministrazione Comunale di San Felice Circeo ha avviato le procedure per l’esproprio, allo scopo di riqualificare l’edificio e dare vita al Museo delle Torri Costiere, un’esposizione permanente che possa raccontare la storia del Circeo attraverso quella delle sue meravigliose costruzioni fortificate.

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